la guerra vista dalle e dai migranti

Questa sezione del sito del Coordinamento dà voce a tutte quelle migranti e quei migranti che stanno pagando il prezzo della guerra. Si tratta di un prezzo che non appare nelle cronache o se vi appare scompare immediatamente. La guerra ha causato la migrazione di centinaia di migliaia di donne ucraine, che hanno dovuto abbandonare tutto ciò che avevano e che ora possono contare soprattutto sul sostegno di altre donne emigrate prima di loro, per lo più occupate nel lavoro di cura. La guerra è violenza e discriminazione. I migranti africani hanno potuto abbandonare l’Ucraina con enorme difficoltà, finendo immediatamente in fondo alla fila di chi può superare le frontiere. La guerra cambia anche la vita delle donne e degli uomini che hanno richiesto l’asilo negli scorsi anni e stanno aspettando il riconoscimento del loro status e un permesso di soggiorno. Tutti loro giungono da paesi che conoscono la stessa violenza della guerra europea che si combatte in Ucraina, molti di loro hanno attraversato i lager libici. Tutti loro sono però sottoposti a norme diverse da quelle stabilite per le profughe che arrivano dall’Ucraina. E percepiscono chiaramente la discriminazione che li colpisce per non essere europei o per il colore della loro pelle. Questa sezione del nostro sito darà voce a tutte queste migranti e a tutti questi migranti che hanno vissuto e vivono la guerra sulla loro pelle, che sono scappati, che hanno cercato di salvare i propri figli, che sotto il peso della violenza e lo scandalo della disuguaglianza sentono la necessità di far sentire la loro voce.

Strike the War: profughe, migranti e richiedenti asilo in piazza l’1 Maggio

Strike the war, colpiamo la guerra, scioperiamo! L’Assemblea donne e il Coordinamento migranti scendono in piazza il primo maggio per partecipare allo sciopero transnazionale lanciato dall’Assemblea permanente contro la guerra del Transnational Social Strike. Russe, ucraine, africane, italiane manifesteranno insieme per rifiutare ogni divisione imposta dai fronti della guerra, una …

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Vivere senza pace: la storia di Maria tra migrazione e guerra

Pubblichiamo quest’intervista a Maria, lavoratrice ucraina arrivata a Bologna nel 2006. Maria è lontana dalle bombe, ma anche la sua vita è stata stravolta dalla guerra. Dopo aver lavorato anni per offrire alle sue figlie la possibilità di studiare e costruirsi un futuro, con il suo salario oggi mantiene tutta …

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L’università di guerra e le sue gerarchie razziste. Studenti migranti respinti da Unibo.

All’invasione russa dell’Ucraina è seguito un movimento in massa di migranti, tra cui anche migliaia di studenti provenienti da Africa, Asia e Medio Oriente. Secondo i dati del 2020 l’Ucraina ospitava oltre 76.000 studenti stranieri, un quarto proveniente dall’Africa – in particolare da Nigeria, Marocco ed Egitto – e più …

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I migranti fuggono dalla guerra e incontrano il razzismo. Intervista a M.

Pubblichiamo un’intervista a M., rifugiato in fuga dalla guerra in Ucraina originario della Nigeria. M. (che ha scelto di rimanere anonimo) racconta del viaggio dall’Ucraina a Bologna passando per la Germania, un viaggio segnato dal razzismo delle forze dell’ordine, dai respingimenti violenti e dai lunghissimi giorni di attesa al confine. …

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Donne migranti contro la guerra: il racconto di Maria

Le parole secche e chiare di Maria, lavoratrice della cura proveniente dall’Ucraina, ci dicono che cosa significa la guerra vista con gli occhi di una donna migrante che da anni è in Italia per costruirsi un futuro, garantirsi una pensione, una casa nel proprio paese, un aiuto ai propri cari. …

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Aprire le frontiere, fermare la guerra!

[English and French]   Fin dall’inizio dell’attacco all’Ucraina da parte dell’esercito russo, migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, hanno cercato e stanno cercando di fuggire dal paese. Come Transnational Migrants Coordination chiediamo l’apertura delle frontiere per chiunque cerchi sicurezza e la libertà di movimento per tutti coloro che rifiutano …

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