Nigeriani in rivolta! Da Abuja a Roma a Bologna, uniti contro le violenze delle istituzioni!

Coordinamento Migranti Bologna – Comunità nigeriana di Bologna e provincia

 

(english version below)

Un movimento di giovani nigeriani sta facendo sentire la propria voce contro la brutale e assassina violenza poliziesca dello Stato nigeriano. Lunedì scorso, sotto l’ambasciata di Roma, così come a Napoli, a Milano, a Torino, in tutta Europa e in moltissime città del mondo, mentre ad Abuja le piazze si riempivano, centinaia di uomini e donne nigeriane hanno protestato contro le violenze della SARS (Special Anti-Robbery Squad), un corpo di polizia speciale responsabile di continue violenze in Nigeria. Questo corpo speciale il 20 ottobre a Lekki ha sparato su una folla di giovani nigeriani che stavano protestando contro gli abusi, i continui stupri, le violenze fisiche e la corruzione degli agenti, uccidendo almeno 12 persone.

Le piazze di lunedì scorso hanno urlato a gran voce che «i nigeriani hanno diritto di vivere una vita migliore nel loro paese, o fuori, e questo non è negoziabile», denunciando il filo rosso di violenza istituzionale che unisce quello che i giovani nigeriani subiscono in patria e quello che subiscono in Italia come migranti. Da mesi l’ambasciata nigeriana di Roma si è fermata. Le vite di migliaia di uomini e donne di nazionalità nigeriana che vivono in Italia sono sospese, in attesa di un passaporto. C’è chi ha fatto richiesta da oltre un anno e si è sentito rispondere che manca la carta per stampare il passaporto; chi invece prenota un appuntamento ora deve aspettare un tempo infinito. Ma è così per tutti? A quanto pare no, perché ovunque c’è scritto che il rinnovo del documento costa 100 euro, ma se puoi, e sei disposto, a pagarne 300 o 400, come per magia i documenti arrivano subito. Alcuni nigeriani sono andati addirittura all’ambasciata in Svizzera nella speranza di abbreviare i tempi.

La Comunità Nigeriana di Bologna denuncia che sono già diverse decine i migranti nigeriani che vivono a Bologna ad essere bloccati dall’attesa di un documento. Tutto ciò avviene nel momento in cui, come denunciato dal Coordinamento Migranti Bologna, le Questure impiegano un tempo infinito per dare appuntamenti e rinnovare i permessi di soggiorno, lasciando i migranti in una condizione di irregolarità. Il blocco dei passaporti si somma allo sfruttamento della legge Bossi-Fini, che lega il permesso di soggiorno al lavoro. Senza il passaporto non ti rinnovano il permesso di soggiorno, senza il permesso non c’è lavoro. Per questo chiediamo che la Questura di Bologna, come le altre, considerino validi i documenti che attestano l’identità, anche se scaduti. Il 17 ottobre abbiamo manifestato a Bologna nella giornata transnazionale di lotta delle e dei migranti, ora scendiamo in piazza contro le violenze della polizia nigeriana e delle istituzioni italiane. Ci vediamo Sabato 31 Ottobre, alle 10, in Piazza del Nettuno a Bologna!

 

A movement of young Nigerians is making its voice heard against the brutal and murderous police violence in Nigeria. Last Monday, under the embassy in Rome, as well as in Naples, Milan, Turin, all over Europe and in many cities around the world, while in Abuja the squares were filling up, hundreds of Nigerian men and women protested against the violence of the SARS (Special Anti-Robbery Squad), a special police force responsible for continuous violence in Nigeria. In Lekki, on 20th October this Special Anti-Robbery Squad and the Nigeria Army fired on a crowd of young Nigerians who were protesting against the abuse, constant rapes, physical violence and corruption of officers, killing at least 12 people.
Last Monday’s squares shouted loudly that “Nigerians have the right to live a better life in their country, as well as outside, and this is not negotiable”, denouncing the red thread of institutional violence that links what young Nigerians suffer at home and what they suffer in Italy as migrants. For months the Nigerian embassy in Rome has not worked. The lives of thousands of Nigerian men and women living in Italy are suspended, waiting for a passport. There are those who have been applying for a passport for over a year and have been answered that there is no paper to print the passport; those who book an appointment now have to wait for an infinite time. But is this the case for everyone? Apparently not, because everywhere is said that the renewal of the document costs 100 euros, but if you can, and are willing to pay 300 or 400, magically the documents arrive immediately. Some Nigerians even went to the embassy in Switzerland hoping to shorten this waiting time.
The Nigerian Community of Bologna denounces that there are already several dozen Nigerian migrants living in Bologna who are stuck waiting for a document. All this happens when, as denounced by the Migrants Coordination, the Police Headquarters take an infinite time to give appointments and renew residence permits, leaving migrants in a condition of irregularity. The blocking of passports adds to the exploitation of the Bossi-Fini law, which links the residence permit to work. Without the passport they do not renew the residence permit, without the permit there is no work. For this reason, we ask that the Police Headquarters of Bologna, like those of other cities, consider valid the documents that certify your identity, even if they have expired. On 17th October we demonstrated in Bologna on the transnational day of migrants’ struggle, now we are taking to the streets against the violence of Nigerian police and Italian institutions. See you on Saturday, October 31st, at 10 am, in Piazza Nettuno, Bologna!

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