La nostra infinita quarantena. Appello per l’immediato rinnovo dei permessi di soggiorno bloccati nelle questure

In quello che sembra essere un lento ritorno alla normalità dopo la fase acuta della pandemia, una domanda assilla donne e uomini migranti: riusciremo a rinnovare i nostri permessi di soggiorno? All’inizio della quarantena il governo ha sospeso fino a fine agosto il rinnovo dei permessi, non solo per lavoro, ma anche per studio o motivi familiari, come pure quelli concessi per attesa della commissione territoriale o del ricorso. Centinaia di migliaia di permessi sono ora bloccati nelle Questure, senza che sia possibile avere notizie e previsioni sui tempi di smaltimento delle pratiche. In questa situazione, la nostra vita è in sospeso. Con in mano il cedolino che certifica la richiesta di rinnovo, imprese, famiglie, agenzie e cooperative non ci fanno lavorare o preferiscono farci lavorare in nero, è praticamente impossibile trovare casa o stipulare un regolare contratto di affitto, abbiamo difficoltà a ottenere o rinnovare la tessera sanitaria, persino a sostenere esami all’università. Questa è ancora oggi la nostra quarantena infinita.

Durante la pandemia, molte e molti di noi – anche con un permesso per studio – hanno svolto lavori essenziali. Hanno lavorato nelle fabbriche e consegnato a casa merci e cibo per le tavole, hanno pulito e sanificato case, ospedali, uffici e stabilimenti che non hanno mai chiuso, hanno badato a malati, anziani e bambini. Ancora oggi molti di noi continuano a lavorare nei magazzini della logistica nel silenzio consapevole di istituzioni e imprese che pensano che non sia un problema sanitario se il contagio continua sulla nostra pelle. Il loro razzismo – anche quando è democratico – li porta a pensare che i nuovi focolai possano essere nascosti dentro le mura dei magazzini, nei centri di accoglienza, nelle camerate dove siamo costretti a dormire in decine, nei container dove veniamo isolati. Durante la pandemia, molti di noi hanno invece perso il lavoro e spesso non sono riusciti a usufruire degli aiuti governativi, o hanno perso la casa come le lavoratrici domestiche e le badanti. Altri hanno lavorato saltuariamente, e ora senza lavoro e reddito rischiano di perdere il permesso di soggiorno. La sospensione del rinnovo dei permessi ha solo rinviato per noi migranti un futuro che continua a essere segnato dal ricatto del lavoro e del reddito. In queste condizioni non sappiamo se torneremo ad avere quel foglio di carta al quale è legata la nostra permanenza in questo paese e dal quale dipende la possibilità per i nostri figli di ottenere la cittadinanza. Questa situazione è l’altra faccia del ricatto della regolarizzazione a tempo determinato con cui il governo vuole “aiutarci” incatenandoci a un lavoro sempre più povero.

Per questo, chiediamo a tutte le comunità di migranti e richiedenti asilo, alle nuove generazioni che sono scese in piazza contro il razzismo, a tutte le associazioni e realtà che non hanno smesso di stare dalla parte dei migranti, di diffondere e sostenere questo appello: chiediamo che tutti i permessi accumulati in questi mesi siano rinnovati d’ufficio, che i criteri normalmente utilizzati per negare il rinnovo (lavoro, reddito, idoneità abitativa, crediti universitari conseguiti, motivi di famiglia) non siano considerati. Chiediamo anche che tutte le domande d’asilo e i ricorsi siano esaminati e accolti al più presto. Per noi questo è il primo passo per abolire la sospensione della libertà delle e dei migranti che la legge Bossi-Fini e le leggi Salvini stanno imponendo da anni.

 

Ascai Associazione Camerunense – Associazione Bianca Guidetti Serra – Associazione Primo Marzo Molise – Appenino Migrante – Assemblea per il Diritto alla Casa (Pavia) – Associazione Beninesi per la fraternità – Associazione Lavoratori Marocchini in Italia – Associazione Mapuche (Imola) – Associazione Senegalese Chaikh/Anta Diop – Associazione Senegalese Imola – Associazione Senegalese Reggio Emilia e Provincia – Black Lives Matter Bologna – Comunità del Sierra Leone – Comunità Gambiana di Bologna – Comunità Pakistana Bologna – Coordinamento Eritrea Democratica – Coordinamento Migranti Bologna – Coordinamento Migranti e Abitanti Hotel House (Porto Recanati, MC) – CSPP Comunità Senegalese di Parma e Provincia – Diaspora Guineana dell’Emilia-Romagna – Diaspora Ivoriana dell’Emilia-Romagna – Imola antifascista – Non Una di Meno Transterritoriale Marche – Nuova Generazione Tunisina (Ravenna) – Unione Sindacale italiana

 

Per adesioni:

coo.migra.bo@gmail.com

327.57.82.056

www.coordinamentomigranti.org

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