Venerdì 2 luglio, ore 16, piazza Roosevelt, Bologna, davanti alla Prefettura
L’emergenza pandemica ha radicalizzato e fatto emergere con sempre maggiore forza tutte le lacune e le contraddizioni del sistema di gestione dei permessi di soggiorno. Le discriminazioni e le disuguaglianze sono aumentate ulteriormente e a farne le spese siamo noi lavoratori e lavoratrici migranti, la cui permanenza in questo paese dipende dal rinnovo del permesso. La situazione è divenuta insostenibile: anche per un documento di fondamentale importanza per la vita di migliaia di persone in città come il permesso di soggiorno, ritardi e rallentamenti sono drammaticamente esplosi. Aspettiamo mesi e mesi, in alcuni casi anche più di un anno, per poter rinnovare i documenti. Durante l’attesa è impossibile richiedere e avere informazioni, neppure tramite avvocati: nel momento in cui si fa riferimento esplicito alla PEC come unica modalità per ottenere informazioni (fatto di per sé discriminante nei confronti di chi non padroneggia la lingua scritta), non si ottiene comunque risposta. Anche le pratiche per la regolarizzazione, dopo quasi un anno, sono ferme in tutta Italia e a Bologna sono state esaminate poche centinaia di domande su oltre 4000.
Non si tratta di “normali” lentezze burocratiche, sono vessazioni. Senza permesso di soggiorno è impossibile vivere una vita dignitosa. I ritardi impediscono di firmare un contratto d’affitto, di aprire un conto in banca e richiedere un prestito, di viaggiare, trovare un lavoro in regola, rendono difficile anche accedere a tutte le cure mediche. Ai diritti basilari negati si aggiungono le condizioni di lavoro senza tutele e salari da fame che i datori di lavoro impongono attraverso il ricatto del permesso di soggiorno.
Per questo, venerdì 2 luglio alle ore 16 saremo in piazza Roosevelt davanti alla Prefettura con collettivi, gruppi e associazioni. Insieme a noi sarà presente la consigliera comunale Emily Clancy con la quale chiediamo un incontro con rappresentanti di Prefettura e Questura che abbia luogo durante il presidio per affrontare le seguenti questioni e rivendicazioni:
– chiediamo una moratoria sui permessi di soggiorno che sono da mesi bloccati in Questura: chiediamo che siano rinnovati d’ufficio e per almeno due anni, a prescindere dal tipo di contratto di lavoro;
– chiediamo che la validità del permesso rilasciato parta dalla data di consegna e non da quella di richiesta appuntamento;
– vogliamo risposte immediate sulla situazione dei migranti del centro Mattei che da mesi denunciano le condizioni di assembramento in cui sono costretti a vivere.
– vogliamo subito risposte sulle pratiche di regolarizzazione bloccate da mesi e sulla consegna dei permessi ai migranti e alle migranti che hanno fatto domanda.
Viviamo in un paese in cui la cittadinanza per chi vi è nato e cresciuto è una concessione e non un diritto, chi ne avrebbe diritto deve attendere per più di cinque anni e rispettare requisiti impossibili. Non accettiamo che le vite di migranti e richiedenti asilo siano considerate vite di serie B e che siano tenute appese ai ritardi di Questura e Prefettura. Non accettiamo di aspettare anni per poter portare avanti i nostri progetti di vita.
Black Lives Matter, Bologna – Coordinamento Migranti Bologna – Refugees Welcome Italia, gruppo di Bologna
Aderiscono:
B side pride
Laboratorio Smaschieramenti
Mala educacion
Collettiva Matsutake
MIT
Agedo
Decolonising the Academy
Ritmolento
La casa del mondo – Adjebadia
Hayat onlus
Rivolta pride
∫connessioni precarie
Coalizione Civica Bologna
Info, contatti e adesioni:
BlackLivesMatterBologna@gmail.com
327.57.82.056